Il misterioso centauro di Lefkandi, uno dei simboli della “dark age”

ll centauro di Lefkandi è una statuetta in ceramica dipinta risalente alla fine del X secolo a.C. (quasi 3000 anni fa) .

Oggi si trova nel Museo Archeologico di Eretria in Grecia.

Quando osserviamo l’arte antica ci focalizziamo sempre sulle grandi opere architettoniche ( le Piramidi, il Colosseo, Chichen Itzà .. ) e quasi mai veniamo colpiti dai reperti più piccoli, gli oggetti di uso quotidiano e la ceramica.

In realtà sono proprio questi ultimi a darci (ormai mi considero un’archeologa 😉 ) le maggiori informazioni su una civiltà.

LA “DARK AGE”

Questo “oggetto” risale ad un epoca molto particolare della storia greca chiamata ancora oggi “dark age” ovvero età buia.

Il passaggio dal II al I millennio a.C. e quindi dall’età del bronzo a quella del ferro è stata caratterizzata da un regresso complessivo riscontrabile anche nel campo artistico.

Improvvisamente i grandi palazzi dell’età micenea e tutta la società che si fondava proprio su questa organizzazione verticistica ( il re comandava e controllava tutto e tutti) crollò su se stessa ( non metaforicamente, i palazzi vennero distrutti).

Che sia stato per cause naturali o per dissensi e ribellioni al momento non ci interessa, ci basta sapere che da quel momento fino all’VIII a.C. la civiltà greca è totalmente cambiata.

HEROON DI LEFKANDI

La zona in cui è stato rinvenuto il centauro di Lefkandi, la necropoli di Toumba (in Eubea), è stata molto proficua per gli archeologi che hanno così portato un po’ di luce nei “secoli bui”.

Qui infatti si trova il monumentale Heroon, uno dei primissimi edifici sacri della “nuova” civiltà greca nonché precursore dei templi che ancora oggi abbiamo la fortuna di ammirare.

Come sappiamo il tempio era la “casa del dio”, il luogo in cui veniva posta la sua statua o il suo agalma (immagine) ma l’Heroon non aveva questo scopo, era semplicemente un luogo di sepoltura.

A poca distanza è stata ritrovata la statuetta del centauro, spezzato e diviso tra due tombe distanti circa 3 m, su una si trovava la testa, nell’altra il corpo.

Questo forse a seguito di un rito di esorcizzazione avvenuto dopo due eclissi di Sole considerate all’epoca funeste ( vi ricordate i Maya? )

IL MITICO CENTAURO

Gli antichi non lasciavano mai nulla al caso. Ogni cosa aveva un senso nell’antichità soprattutto per quanto riguarda l’arte e la mitologia.

Per quanto a noi sembri semplicemente qualcosa di inventato, il mito, aveva uno scopo ben preciso: quello di insegnare e spiegare il mondo.

La figura del centauro, metà uomo e metà cavallo, era in realtà una proiezione della complessità della natura umana.

Anche se cerchiamo di comportarci in maniera ineccepibile c’è sempre dentro di noi un cavallo imbizzarrito che vuole uscire dal recinto (loro si sfogavano nel Simposio e io viaggiando 🙂 )

L’ETA’ GEOMETRICA

Anche se vi sembrerà poco raffinata ed elementare, l’arte di questo periodo è molto importante e carica di informazioni sulla civiltà greca.

Proprio per le forme geometriche e lineari che percorrono la ceramica viene chiamata “età geometrica”.

Considerando che ad essere dipinte erano sempre ceramiche e vasi di forme circolari e per niente uniformi, lo sforzo che questi artigiani compivano era davvero notevole.

Da qui nascono due “scuole”: quella di Atene che si preoccupa della perfetta simmetria e che quindi misura la superficie per decorarla in maniera impeccabile e quella dei greci restanti che si focalizza sulla fantasia .

IL CENTAURO DI LEFKANDI

Finalmente vi mostro il centauro di Lefkandi!

Ho deciso di inserirlo solo alla fine perchè scommetto che vedendolo senza conoscere queste nozioni non vi avrebbe fatto proseguire!!

Questo perchè spesso ci fermiamo solo all’apparenza e non scaviamo in profondità!

Si riconosce la figura di un centauro ma il segno più evidente è la decorazione geometrica che lo ricopre in tutta la superficie.

Osservandolo bene, noterete una intaccatura nel ginocchio sinistro.

Da questo dettaglio, sicuramente non casuale, gli archeologi hanno ipotizzato che si trattasse di Chirone, il centauro maestro di Achille, ferito al ginocchio con una freccia da Eracle.

Le sue forme sono rozze e certamente non reali ma vi assicuro che i greci immediatamente captavano il suo significato ( senza un’introduzione di 500 parole prima) e ne apprezzavano le decorazioni.

E’ così per ogni opera che ci troviamo di fronte, di qualsiasi epoca essa sia… noi la comprendiamo solo dopo una spiegazione, gli antichi anche se spesso analfabeti sapevano che cosa stavano guardando.

Spero che questo vi insegni ad andare al di la delle apparenze così che la prossima volta che vi ritroverete davanti ad un dipinto, un oggetto o ad un’architettura cercherete di guardare un po’ più a fondo ( e a chiedere al personale del museo che sta li proprio per quello!! 😉 )

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Un pensiero su “Il misterioso centauro di Lefkandi, uno dei simboli della “dark age”

  1. Ho trovato questa spiegazione poco corposa, sicuramente sarà solo una mia idea! Buona fortuna per la tua passione per l’archeologia, non è una materia semplice, un abbraccio.

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