Venezia è una città unica, dal fascino accattivante e mai scontato. E’ una città che va assaporata con calma, godendosi ogni angolo e ogni sfumatura. E’ un città ricca di storia e di leggende, una città che affonda le radici nell’antichità. Ed è proprio dalla parte più antica di Venezia che parte questo viaggio, ecco cosa vedere nel Sestiere San Polo.
Dopo San Marco p sicuramente il sestiere più visitato di Venezia grazie alla presenza della zona di Rialto. Il sestiere di San Polo confina con quello di Santa Croce e di Dorsoduro, mentre per il restante perimetro è circondato dal Canal Grande. Pensate che un tempo era un tutt’uno con il sestiere di San Marco .
San Polo è il più piccolo sestiere di Venezia e prende il il nome da campo San Polo, la più grande piazza di Venezia dopo San Marco e dalla chiesa omonima.
Secondo la tradizione, Rialto, è uno dei più antichi centri di vita delle isole di Venezia, dove i primi abitanti, scappati dalla terraferma, concentrarono il loro commercio e continua a essere uno dei quartieri più vivaci della città, pieno di negozi, mercati e luoghi interessanti da visitare.
COSA VEDERE AL SESTIERE SAN POLO

RIALTO
Il nome Rialto deriva da Rivus altus, che significa “canale profondo”, indicando che si tratta di una zona libera da inondazioni. Nel 1514 un incendio lo distrusse per questo la maggior parte dei suoi edifici sono del XVI secolo.
E’ il più antico nucleo di Venezia conosciuto per il mercato e il ponte omonimi.
A partire dal 1097 vi fu trasferito il mercato di Venezia, ancora oggi un luogo coloratissimo dove si vende frutta e verdura. Le stradine vicine al mercato hanno i nomi delle corporazioni che occuparono la zona.
Dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande il più famoso è senza alcun dubbio il Ponte di Rialto (gli altri sono il ponte dell’ Accademia, degli Scalzi, della Costituzione).

La sua storia è un po’ travagliata. Fu costruito per necessità : la sponda di Rialto era una delle più importanti aree commerciali di Venezia e il Canal Grande ostacolava il traffico a questa zona o perlomeno lo disturbava, visto che si poteva attraversare solo con in piccolo battello a pagamento.
Il primo ponte era costituito da barche di legno unite tra loro, in seguito fu fatto e disfatto svariate volte a causa dei numeri crolli dovuti a sommosse o al peso eccessivo dei passanti.
Dopo l’ennesimo crollo si decise di ricostruirlo in legno ma molto più ampio e soprattutto con delle nicchie che potessero contenere dei negozi! Dopo quest’ultimo restauro gli venne dato il nome che porta ancora oggi : Ponte di Rialto!
Ma non finisce qui. Il ponte crolla di nuovo e nel 1557 la Serenissima bandì un concorso per il rifacimento in pietra, tra gli architetti concorrenti c’erano Palladio e Sanmicheli ma venne affidato ad Antonio da Ponte. E così è rimasto nei secoli fino ad oggi così che noi possiamo ammirarlo in tutto il suo splendore e fare tanto shopping nei suoi bellissimi negozietti di souvenir!! 😀 .T
Pensate che fino al 1854 Rialto era l’unico ponte sul Canal Grande finchè non venne costruito il ponte dell’Accademia, rimasto ancora oggi completamente di legno!!
Sul campo posto al centro del Mercato di Rialto, si affaccia la chiesa di San Giacomo di Rialto, normalmente conosciuta come San Giacometo, considerata il più antico edificio di Venezia e la data della sua consacrazione, il 25 marzo 421 coinciderebbe con la data leggendaria della nascita della città stessa (in realtà l’edificio risale al XII secolo).
Il campo San Giacomo, oltre che alle trattative commerciali e attività bancarie era anche riservato alla pubblicazione dei proclami ufficiali.
CAMPO SAN POLO
Dà il nome al Sestiere, assunse le attuali proporzioni nel 1750 diventando il secondo campo più grande di Venezia dopo S. Marco. Qui si facevano le corse, la caccia al toro e le feste mascherate durane il carnevale.
La Chiesa di San Polo (diminuitivo di San Paolo) risale all’ IX secolo ed ha subito due interventi importanti nel ‘400 sulla base delle ispirazioni gotiche e in epoca neoclassica.
Al suo interno, si possono ammirare capolavori tra cui l’Ultima Cena e l’Assunta e i Santi di Tintoretto e lo Sposalizio della Vergine di Paolo Veronese. Si deve a Giambattista Tiepolo La Vergine appare a San Giovanni Nepomuceno che arricchisce il secondo altare della navata sinistra
CASA GOLDONI
Qui probabilmente, nel 1707, nasceva Carlo Goldoni, commediografo del ‘700; oggi è Museo del Teatro e delle memorie goldoniane.
BASILICA DEI FRARI

La Basilica dei Frari è stata costruita nel XIV secolo dai francescani che si erano stanziati a Venezia fin dal 1222 circa. Ricostruita nel XV secolo, racchiude memorie storiche della Repubblica con dipinti dei più grandi pittori, come Tiziano e Bellini.
Più che una basilica sembra di percorrere una galleria d’arte con monumenti dedicati a Canova, Tiziano e altri personaggi, sculture in marmo e lignee ed il meraviglioso coro da cui si accede all’altare e alla maestosità dell’Assunta di Tiziano.
SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO
La Scuola Grande di san Rocco è una Confraternita di laici fondata nel 1478, portata a termine nel XVI secolo dall’architetto Giangiacomo dei Grigi. La profonda venerazione popolare nei confronti di san Rocco, la cui reliquia era già in possesso della Confraternita sin dal 1485, contribuì alla sua forte crescita fino a divenire la più ricca Scuola della città.
Fu allora che si decise di edificare la nuova imponente sede monumentale chiamando poi il Tintoretto a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Essa è l’unica delle antiche Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica.
Accanto alla scuola si trova la chiesa, anch’essa dedicata a San Rocco.
DOVE MANGIARE NEL SESTIERE SAN POLO

Assolutamente da provare è l’esperienza di chicheto tipico veneziano in uno dei bàcari della zona.
Il Bàcaro è la tipica osteria veneziana dove è possibile gustare degli appetitosi cicheti e delle ottime ombre di vino.
Il termine deriva dai venditori di vino che dovevano il loro nome a un’antica espressione dialettale veneziana, far bàcara, cioè festeggiare nel nome di Bacco.
La parola cicheti deriva dal latino ciccus che significa di modesta quantità.
Questi piccoli assaggi sono accompagnati dall’immancabile Ombra de vin.
Quest’ultimo termine deriva dall’usanza veneziana di chiamare il bicchiere “ombra” proprio perché anticamente i venditori di vino piazzavano i banchi di mescita all’ombra del campanile di San Marco per tenere fresco il vino.
Se chiedete un tubo invece vi verrà versato il doppio di un’ombra di vino.
Ve ne consiglio due super in questa zona: la Cantina Do Mori e Basegò.
Venezia è sempre un’ottima scelta, vi aspetto sul blog per altri racconti da questa incredibile città e sulla pagina Instagram per tante curiosità.
Che voglia di ritornare a Venezia. Attraverso i racconti dei blogger si scoprono angolini stupendi. Ciaoo
"Mi piace""Mi piace"
Ma grazie mille!! Io ho fatto appena in tempo, chissà ora quando si potrà tornare a viaggiare liberamente!! A presto, ciao!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Noi amanti dei viaggi siamo sempre pronte ad organizzare anche brevi gite fuori porta. Io, appena in tempo, sono riuscita a fare un vero e proprio on the road italiano tra maremma ed Umbria. Passa da me giusto per sognare un po’ 😉
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Arte Contemporanea – Parla come viaggi – il blog di Silvia Wanderlust